Il mercato immobiliare dopo il Covid, le previsioni di Nomisma fino al 2023
La fiducia delle famiglie spinge la voglia di casa, ma la prudenza è sempre d’obbligo. Questa in sintesi la tesi di Nomisma che emerge dal secondo Rapporto sul Mercato Immobiliare 2021.
Crescita economica in Italia, torna la fiducia.
Il capo economista di Nomisma Lucio Poma ha evidenziato come in questo momento il clima di fiducia sia notevolmente migliorato e tornato a livelli pre-Covid, alimentando la crescita dell’economia reale e spingendo le iniziative di consumo e investimento.
“Tuttavia”, ammonisce il Ceo Luca Dondi, “occorre ricordare che ci sono alcuni nodi ancora da sciogliere: le iniziative che hanno arginato le perdite dell’anno scorso ora sono in scadenza, un rischio che si aggiunge al calo del Pil 2020 che ha sfiorato il 9% nonostante le misure di salvaguardia”.
Le rilevazioni dell’indagine mostrano una crisi asimmetrica, sostiene Dondi. La prospettiva di una ripresa a K, ovvero in cui solo una parte del sistema sarà in grado di ripartire mentre il resto subirà un tracollo, mette in dubbio la tenuta del sistema stesso, sul quale peserà inevitabilmente la gestione di quella parte di economia che non riuscirà a ripartire.
“Dall’indagine emerge che il 40% delle famiglie italiane ha risparmiato meno o non è riuscita a risparmiare, rispetto all’anno precedente, – nota Dondi. “Quindi c’è un problema di miopia rispetto alle ricadute sui bilanci familiari della situazione pandemica. Il 75% delle famiglie, ad esempio, vede problemi e criticità nella seconda parte dell’anno e all’inizio del 2022, ma relativamente al proprio nucleo familiare si sentono sicure. Una sicurezza che investe anche famiglie che hanno beneficiato di misure di salvaguardia, il che mostra come l’ottimismo non prenda in considerazione la loro scadenza”.
Mutui e mercato immobiliare in Italia
Ad ogni modo, questa sicurezza spinge l’intenzione di spesa delle famiglie italiane in termini di compravendite o migliorie della propria abitazione. 3,3 milioni di nuclei familiari (dai precedenti 2,4) hanno espresso volontà di acquistare casa, anche se poi concretamente solo 800 mila potranno effettivamente concretizzare tale volontà (segnando comunque un netto miglioramento rispetto alle 500 mila compravendite realizzate nel 2020), portando le previsioni sulle compravendite 2021 a 558 mila circa mila, vicino ai livelli del 2019 pur in calo del 7,7 per cento.
Circa l’80% di queste compravendite avverrà tramite mutui. Le banche partecipano infatti al clima di fiducia aumentando le erogazioni grazie a tassi bassi e spread molto contenuti, confortati da un livello di sofferenze tra i più bassi degli ultimi 30 anni. Le banche hanno perciò atteggiamento espansivo; tuttavia, i dati Nomisma mostrano che, a fronte di sofferenze bancarie nettamente in calo, aumentano le rate scadute di quasi il 54% rispetto al 2020 mentre le inadempienze probabili sono cresciute del 6,1 per cento. Segnali, questi, da non sottovalutare.
Immobiliare residenziale, previsioni fino al 2023
Tra le motivazioni all’acquisto, la prima casa e la sostituzione di quella attuale rappresentano circa l’80%, mentre resta al palo il motivo investimento. Si cerca maggiormente nell’hinterland rispetto ai capoluoghi, grazie alla maggiore accessibilità economica delle abitazioni a parità di spazi e alla migliore qualità della vita.
In aumento anche i canoni di affitto medi nazionali, che pure si giostrano tra un aumento a Milano dell’1,5% e un calo a Roma dello 0,6%, così come per i prezzi di acquisto, che risultano in crescita sebbene si passi dal +2% di Bologna al -1,8% di Palermo in media.
Le previsioni per il mercato residenziale dei prossimi anni sono coerenti con il clima di miglioramento e fiducia in atto. Le compravendite, come detto, torneranno intorno alle 600 mila nel 2021, per raggiungere le 651 mila nel 2023, recuperando i livelli previsionali del 2019.
Per quanto riguarda i prezzi di abitazioni, uffici e negozi, si arriverà al 2023 con il segno più in tutti i segmenti.Attendismo invece dal punto di vista degli investimenti in tutti i segmenti a causa del’aumento di morosità e vacanza, cresciute rispettivamente nel 75% e nel 62% dei casi negli ultimi 12 mesi.
L’indice di performance Nomisma relativo al mercato residenziale è tuttavia in crescita mentre è sostanzialmente stazionario quello relativo ai segmenti non residenziali.
Fonte: https://www.idealista.it/news/immobiliare/residenziale/2021/07/15/154836-il-mercato-immobiliare-dopo-il-covid-le-previsioni-di-nomisma-fino-al-2023
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